Troppa plastica in mare! conseguenze e soluzioni per ridurne l’uso
Come risolvere il problema della troppa plastica nei mari e negli oceani di tutto il pianeta? Quali sono le conseguenze dell’inquinamento da plastica e come possiamo ridurne il consumo? Scopriamo insieme alcune soluzioni perfette per la casa, l’ufficio o il ristorante.
Quando nacque e rapidamente si sviluppò l’industria moderna della plastica, intorno agli anni’30 del ventesimo secolo, nessuno poteva immaginare che quella che sembrava essere una rivoluzione positiva si sarebbe poi trasformata in uno dei più grandi problemi dell’umanità.
Si perché, originariamente, i primi materiali plastici derivati dal petrolio erano nati per sostituire materiali più fragili, come tessuti o vetro, rispondendo anche alle nuove esigenze dettate da una società sempre più consumista. Fu proprio durante il decollo dell’era del consumismo (dopo la seconda guerra mondiale) che fece la sua apparizione il PET (polietilene tereftalato) , un materiale plastico brevettato in Inghilterra da Rex Whinfield e James Tennant Dickson.
Inizialmente destinato a impieghi nel settore tessile, il nuovo materiale venne poi studiato per essere introdotto nel settore degli imballaggi. Così, nel 1977, dopo vari esperimenti e anni di studi da parte dell’ingegnere americano Nathaniel Wyeth (Du Pont), nacque l’imballaggio simbolo dell’inquinamento dei nostri mari e oceani: la bottiglia di plastica.
L’inquinamento da plastica nei mari: il problema del secolo
Da anni le bottiglie di plastica, impiegate per contenere acqua e bevande, sono una delle maggiori fonti di inquinamento da plastica nei mari. La loro invasione nel continente blu è più che evidente: basti pensare alle tante isole di plastica che galleggiano indisturbate sugli oceani a tutte le latitudini. L’ultima che si è formata, considerata la più piccola ma anche la più recente, è stata scoperta nel 2013 nel mare di Barents, in prossimità del circolo polare artico (Fonte: Savetheplanet.green ). Ma la plastica, purtroppo, non inquina soltanto mari e oceani, bensì ogni parte del nostro pianeta terra. Altro dato allarmante, confermato da diversi studi scientifici, è la presenza di fibre di plastica persino nelle acque dolci dei fiumi, nel suolo e nell’aria, provando l’esistenza di una contaminazione da plastica nell’acqua corrente di tutto il mondo.
Come rimediare all’inquinamento della plastica nei mari? le soluzioni
In sintesi, stiamo affogando in un mare di plastica che non conosce limiti geografici: nessuno Stato o persona può affermare di non esserne danneggiato. Per limitare l’inquinamento marino dovuto alla plastica esistono però diverse soluzioni:
- il riuso;
- il ciclico;
- il recupero.
Tutte queste soluzioni, però, presuppongono che la plastica sia comunque prodotta e, come ben sappiamo, anche produrre un imballaggio genera un impatto sull’ambiente. Questo perché ogni processo industriale è caratterizzato da diverse fasi di produzione come la lavorazione e il trasporto, durante i quali vengono consumate materie prime ed energia. Inoltre, in riferimento soprattutto al riciclo, c’è da considerare che non tutta la plastica prodotta e raccolta viene riciclata. Secondo il rapporto Ispra del 2019, in Italia la plastica differenziata era pari a 1,4 milioni di tonnellate, mentre quella riciclata rappresentava soltanto il 40 % del totale. Ancora più bassa è la percentuale di plastica recuperata tramite ad esempio l’incenerimento: solo il 9 % circa (Fonte: ecocamere.it ).
Come puoi ben capire, riciclare o recuperare la plastica non basta. La soluzione più immediata ed efficace è ridurne il suo utilizzo!
Ridurre l’uso della plastica: i depuratori d’acqua
Evitare a monte di usare la plastica è, ad oggi, la soluzione più ovvia, anche se può sembrare la più ostica da attuare. Questo perché, la maggior parte delle volte, ridurre la plastica significa cambiare le nostre abitudini quotidiane. Un esempio palese di riduzione dell’utilizzo della plastica è preferire l’acquisto di alimenti senza imballaggi ed evitare di comprare acqua in bottiglia.
Qui entrano in gioco le soluzioni che propongo sempre ai miei clienti, siano essi delle famiglie o dei professionisti: l’acquisto dei depuratori di acqua.
Depuratore d’acqua: cos’è e come funziona
Tutti noi abbiamo l’enorme fortuna di avere nelle nostre case una fornitura costante di acqua potabile grazie alla rete idrica: Perché non sfruttare questo vantaggio installando un depuratore d’acqua?
Un depuratore d’acqua è infatti un dispositivo in grado di eliminare, attraverso diversi processi, impurità o sostanze inquinanti dall’acqua del rubinetto. L’acqua che si ottiene da un depuratore è sempre pura, priva di calcare e di quel sapore metallico caratteristico dell’acqua del rubinetto o di una fontana pubblica. Inoltre, un depuratore ti consente di avere sempre a disposizione, in ogni momento, sia acqua liscia che gasata.
Cosa vuol dire quindi utilizzare un depuratore d’acqua?
- Costi inferiori;
- Meno fatica per il trasporto di pesanti casse d’acqua;
- Nessuna bottiglia vuota da smaltire;
- Maggiore benessere grazie al consumo di acqua pura e incontaminata;
- Minore impatto sull’ambiente.
Depuratori d’acqua a microfiltrazione per uso domestico

Esistono diversi tipi di depuratori d’acqua che è possibile installare in casa. Quelli che preferisco e che consiglio sempre sono i depuratori d’acqua a microfiltrazione. Questi depuratori sono perfetti per gli ambienti domestici per diversi motivi:
- Hanno dimensioni compatte e non sono per nulla invasivi, anzi, si nascondono facilmente nella zoccolatura della cucina;
- Sono depuratori esteticamente belli;
- Sono dotati di miscelatori a tre vie che permettono di ripulire l’acqua da tutti i metalli pesanti e i pesticidi (di cui l’acqua piovana si carica quando attraversa i terreni) attraverso dei filtri.
Ma c’è di più: un depuratore d’acqua a microfiltrazione è in grado di regolare persino la percentuale di sale (più o meno diuretica) che si trova nell’acqua.
Comodità, benessere, salute e convenienza: avere un depuratore d’acqua in casa vuol dire questo!
Depuratori d’acqua a microfiltrazione per uso professionale
Per le imprese o le attività come come bar, ristoranti, mense, uffici, scuole, centri ricreativi etc, che facilmente spendono oltre 500 € al mese di acqua in bottiglia, un depuratore d’acqua a microfiltrazione è sicuramente la soluzione più indicata. Oltre a mettere a disposizione dei propri clienti e dipendenti acqua buona e fresca tutti i giorni, il depuratore consente di registrare un’interessante risparmio economico, aspetto sicuramente interessante per un’attività commerciale carica già di tante altre spese.
Conclusioni
La troppa plastica nei mari è un problema serio che tutti noi, con le nostre cattive abitudini, abbiamo contribuito a creare. Se non facciamo subito qualcosa per ridurre l’uso della plastica, finiremo per avere più bottiglie che pesci nei nostri mari. La cosa non è affatto impossibile, considerando che la plastica impiega in media fino a 500 anni per decomporsi!
Un buon sistema di depurazione dell’acqua è la soluzione perfetta per ridurre il consumo di bottiglie d’acqua, costose sia per te che per i nostri mari. Come consulente dell’efficientamento energetico e delle risorse, aiuto sempre i miei clienti a intraprendere un “percorso” che sia il più sostenibile possibile, coniugando benessere personale e minore impatto sull’ambiente.
Se anche tu vuoi eliminare finalmente le bottiglie di plastica dalla tua vita oppure semplicemente conoscere meglio il mondo dei depuratori d’acqua, contattami senza impegno! Sono qui per rispondere a tutte le tue domande.